18 Settembre 2018

Talent Retention: come sconfiggere il turnover con gli analytics 

Talent Retention

In periodi di crisi e di accresciuta competitività economica è normale assistere a un aumento del turnover della forza lavoro. In questi frangenti, le imprese si trovano a dover reagire alle esigenze del mercato. Spesso attraverso scelte obbligate come licenziare in massa o effettuare assunzioni strategiche last minute. In assenza di congiunture particolari, però, un eccessivo avvicendamento dei collaboratori può rappresentare una minaccia. Il modo migliore per arginarla? Misurare costantemente il tasso di talent retention e migliorarlo con strategie ad hoc.

Perché affidarsi ai numeri

Un turnover sotto controllo non è solo indicatore di un clima positivo e di un team più produttivo e coinvolto. Rivela dunque anche la capacità dell’impresa di tenere sotto controllo i costi. Secondo alcune stime infatti, ogni volta che un collaboratore lascia il posto di lavoro, l’organizzazione spende. Solo per le attività di formazione e di recruiting necessari a rimpiazzarlo, l’importo speso si attesta tra i sei e i nove mesi del suo stipendio.

Ma l’uscita di una persona dall’organizzazione, causa una perdita che non è solo monetaria. Le dimissioni producono anche la dispersione di un prezioso bagaglio di conoscenze, con conseguente diminuzione delle performance. Oltre al potenziale malumore tra gli altri dipendenti, dovuto al, seppur temporaneo, sovraccarico di lavoro.

Queste motivazioni da sole basterebbero a giustificare la necessità di pianificare e monitorare politiche di talent retention. Per sapere se quelle della tua divisione HR sono stanno andando nella giusta direzione, puoi iniziare a calcolare ciclicamente la percentuale di turnover e il tasso di employee retention e confrontarli con lo storico.

Come calcolare il turnover

La percentuale di turnover si ottiene sommando il personale entrato e uscito dall’azienda in un dato lasso di tempo e dividendo il risultato per l’organico medio del periodo.

Come calcolare la talent retention

Il tasso di employee retention equivale invece al rapporto tra i dipendenti rimasti e quelli presenti all’inizio dell’intervallo analizzato.

Tasso di talent retention sotto la media? Ecco alcuni suggerimenti per rimediare

Secondo le statistiche, il tasso medio di talent retention si aggira intorno al 70% – 85% e, anche se i dati variano parecchio a seconda del settore e del metodo di calcolo utilizzato. In caso di una percentuale decisamente inferiore è consigliabile pianificare delle azioni mirate, ad esempio:

  • Valuta l’allineamento con i valori aziendali in fase di recruiting

Durante il colloquio di assunzione, dai il giusto peso alle soft skills. Prepara alcune domande per capire se il candidato condivide o meno i valori aziendali e se è la persona adatta da affiancare ai futuri colleghi.

  • Aiuta i manager ad attuare una politica per reward

Non importa se si tratta di premi in denaro, benefit, avanzamenti di carriera o semplici ringraziamenti scritti. Gli incentivi sono cruciali per instaurare una cultura meritocratica e per far comprendere alle persone che sono loro le artefici del successo aziendale.

  • Promuovi la revisione delle politiche retributive e dei sistemi incentivanti

Adeguare le paghe affinché siano competitive rispetto a quelle dei concorrenti non basta più. Recenti ricerche hanno dimostrato che le forme di retribuzione più efficaci in termini di talent retention sono quelle che si fondano su un approccio di total reward.

  • Ascolta le persone, anche quelle che hanno deciso di lasciare l’azienda

Sembra banale, ma non c’è metodo migliore per conoscere il clima aziendale: ascoltare. Per valutare il grado di soddisfazione o i motivi della frustrazione dei collaboratori servono feedback dai diretti interessati. Puoi raccoglierli anche con sondaggi specifici, da compilare a cura di chi ha deciso di andarsene o rimanere.

  • Punta sulla formazione professionale

Per evitare la fuga del personale non dimenticare l’importanza di leve immateriali come la motivazione e la crescita professionale. Predisporre piani di coaching e di training continui basati sull’utilizzo delle nuove tecnologie è essenziale per valorizzare e coinvolgere i talenti.

Immagine di Jonathan Farber

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